La centralità delle consegne è destinata a riscrivere, in parte significativa, l’intero ecosistema della distribuzione, chiamando a nuovo ruolo anche i piccoli soggetti del commercio, apparentemente (e superficialmente) condannati dallo sviluppo dell’eCommerce, naturalmente rivolti all’utenza tipica dell’ultimo miglio.
Pochi giorni fa, al Forum di Cernobbio, Mariangela Marseglia, Country Manager IT di Amazon, si è espressa così:
“Nessuna azienda più di Amazon si occupa delle piccole imprese o ha fatto di più per supportarle negli ultimi due decenni. La crescita delle aziende terze che vendono sul nostro store è di gran lunga maggiore rispetto a quella del nostro business”
Questa è un’affermazione è utile a introdurre la nuova, diversa trasversalità per la quale, come nel caso di Walmart, la prossimità può provare a difendere la propria autonomia servendosi dei servizi avanzati del grande concorrente e diventandone, entro certe misure, un partner.
Easy Ship, un’iniziativa lanciata lo scorso anno da Amazon in India, è destinata a fare scuola e, comunque, a rappresentare efficacemente trasversalità e dell’omnicanalità spinta non solo del commercio in sé, ma dei servizi connessi. È un sistema integrato di circolazione delle merci, destinato alle aree metropolitane, che si avvale di una rete di mezzi di trasporto piccoli e grandi, non soltanto per distribuire i pacchi ordinati online, ma per prelevare e consegnare le merci più disparate.
Con questo programma, i venditori possono vendere oltre l’ultimo miglio della loro attività, appoggiandosi ai Multi-Seller Flex ,siti di stoccaggio di piccole dimensioni (600 metri quadrati) per ospitare il magazzino dei dettaglianti locali, abilitandone la rapida evasione degli ordini, in città e fuori. Le operazioni, naturalmente, sono coordinate da una tecnologia avanzata, offerta a prezzi competitivi a negozianti e cittadini.