Retex Allora, vista la rilevanza del fenomeno, ne consegue che per stare sul mercato non si può prescinderne: i social saranno un canale di vendita equiparabile a eCommerce e negozi. Ma cosa cambia?
Chiara Pur se l’obiettivo finale è lo stesso, fare branding e vendere comportano logiche, obiettivi, time to target diversi. Tra social engagement e social commerce c’è un mondo in mezzo.
Retex Il divario sembra netto, infatti, e la confusione il rischio maggiore.
Chiara È così. Il primo è un canale chiave per veicolare il vissuto di un brand, tuttavia, nella logica conversazionale, con la partecipazione di molti per il cliente è più facile vedere quello che sei, e non puoi nasconderti dietro quello che prometti. Il secondo deve adeguarsi all’efficacia e alla funzionalità tipiche del commercio elettronico, ma con un’interattività molto più spinta. L’uno e l’altro sono complementari allo stesso fine, ma seguono percorsi diversi, con pratiche diverse.
Retex Bene. Qual è la rotta da seguire?
Chiara Devo dire che, in Retex, la lunga esperienza maturata con WeChat ci ha permesso prospettive diverse rispetto alla classica percezione occidentale. Del resto, già due anni fa Mark Zuckerberg aveva detto chiaramente quanto fosse importante guardare alla tecnologia dominante in Cina, l’ecosistema digitale più avanzato al mondo. Lui guardava, e guarda, a WeChat perché il sistema di relazione tipico dei social è parte di una piattaforma omnicomprensiva, che abilità il commercio in un contesto di servizi evoluti disponibili per chiunque se ne serva, singolo o gruppo di consumatori.
Retex Un modello cinese anche per l’Italia?
Chiara Di modelli scolpiti nella pietra non ce ne sono. In fondo, la tecnologia esprime il suo valore massimo proprio per le diversità delle forme di business di cui si fa motore. Con il progetto Pavilion stiamo accompagnando molto Made in Italy al successo in Cina, ma non è detto che ciò che funziona là possa garantire, qui, gli stessi risultati e nello stesso modo; mercato, infrastrutture, società e culture sono altri. La fortissima spinta innovativa che abbiamo assunto sul mercato cinese, però, ci facilita non poco nell’applicazione locale di forme nuove di social commerce. Con gli occhi sempre ben aperti anche su altre geografie, naturalmente, dove si possono osservare forme d’innovazione diverse e inaspettate, a seconda dell’utenza considerata.
Retex Dimmi qualcosa di più.
Chiara Per noi, che agiamo in una prospettiva globale, nel mercato mondiale ci sono sempre segnali da intercettare e tendenze da anticipare. Penso all’India, per esempio. In quel paese, Amazon e Flipkart (il gigante controllato da Walmart) devono la propria fortuna, soprattutto, al tradizionale eCommerce dell’elettronica di consumo e della telefonia per l’utenza dei grandi centri urbani. Il social commerce, invece, premia i piccoli retailer sulla popolazione di medio e basso reddito, nelle altre città. La prospettiva, sul decennio, è di grande rilevanza: un volume di vendite tra 60 e 70 miliardi di dollari, il doppio dell’intero eCommerce del paese, a oggi. Social commerce come alleato o avversario dell’eCommerce: la partita è di grande interesse.