Retex L’ibridazione è una pratica complessa e ambiziosa. Chi è sempre stato abituato a muovere carrelli tra gli scaffali, non potrà fare il salto dalla sera alla mattina.
LV No, di sicuro. Ma la determinazione della GDO è alta, a ragion veduta, e porterà all’obiettivo compensando gli inevitabili ritardi di percorso. Molte insegne hanno capito che, con la ristorazione, ne beneficiano traffico commerciale, soddisfazione e fedeltà dei clienti. Non ti nascondo che, quando abbiamo messo mano a questi progetti, a molti sembravano una scommessa. Ma, per competere, a volte occorre intuire e anticipare le tendenze, e i fatti ci hanno dato ragione.
Retex E altre ne saranno esplorate. Difficile ricondurre il fenomeno, ampio e strutturale, della trasformazione digitale alla semplice replica di qualche caso di successo in mercati più avanzati del nostro.
LV Più che difficile, impossibile. E non sottovaluterei la capacità d’innovazione locale che, quando esiste, va valorizzata. Collaboriamo a progetti di valore certo; per esempio, un’insegna che permette la gestione unitaria dell’ordine, in rete e nel luogo fisico, di più consumazioni da brand diversi. Il ristorante si evolverà in molte sue parti, comunque, a cominciare dall’armonizzazione tra il lavoro in cucina e il servizio in sala.
Retex Con la tecnologia a dettare tempi e modi, presumo.
LV L’automazione delle cucine, con l’adozione di terminali utili a trasmettere con precisione gli ordini effettivamente ricevuti, senza più comande di carta, e adeguarne i tempi di preparazione dei cibi. I benefici, in termini di qualità del lavoro e di soddisfazione del cliente, sono evidenti. Prima dell’emergenza sanitaria la sensibilità al riguardo non era molto alta come, d’altronde, per altri aspetti della digitalizzazione; ma adesso, le sensibilità e i tempi stanno cambiando.
Retex Il tema dark kitchen è sempre all’ordine del giorno. L’Italia, però, sembra ancora molto distante dalla diffusione raggiunta in altri mercati.
LV Sì, è così, “da noi” la diffusione è marginale e questo dimostra quanto forte sia ancora il ritardo rispetto alle forme nuove indotte dalla digitalizzazione. Questo, a prescindere dalla bontà dei modelli e dalle concrete possibilità di applicazione in contesti diversi. Nel caso delle dark kitchen, infatti, il fattore decisivo di avviamento è un forte investimento in un ambito che, oggi, non è ancora familiare a molti soggetti del comparto.
Retex Parli del digital marketing, immagino.
LV Per la ristorazione, è importante e sarà essenziale. La pubblicità tradizionale non paga più; occorre mirare a target specifici, con contenuti efficaci e con grande rapidità di comunicazione. I social media ne sono il contesto tipico, e ineludibile, nel quale occorre sapersi muovere.
Retex Consuetudine che non è di tutti. Gli scopi sono chiari: avvicinarsi al cliente, tracciarne le preferenze, evolvere la propria offerta. Ma servono competenze certe.
LV Da acquisire, di corsa, o trovare in un partner che ne fa pratica abituale. È sui social che si combatte la battaglia della visibilità, si crea la notorietà di brand, si trovano e si fidelizzano i clienti. Puoi vendere ottimi piatti, preparati in una dark kitchen e consegnati a casa in mezz’ora, ma se nessuno ti conosce e si fida di te, la partita è persa prima ancora d’incominciarla. Una storia ben raccontata e indirizzata al giusto target, invece, fa la differenza.
Retex Resistenza al cambiamento: con il COVID la scena è cambiata?
LV La necessità aguzza l’ingegno. Per la ristorazione, il pregiudizio e la diffidenza verso l’innovazione si sono ridotti perché, finalmente, questa è stata recepita più facilmente come rimedio possibile alle difficoltà. Resta il fatto che l’elemento decisivo a guidarla e a realizzarla dev’essere un’adeguata cultura del cambiamento. E, in questo senso, gli equivoci non mancano.
Retex Quali?
LV È presto detto, le scelte tecnologiche dipendono dai processi che vanno innovati, non li possono precedere. E questi processi, a loro volta, devono essere disegnati nella diversità del target voluto e dell’esperienza richiesta. Se questa e l’offerta necessaria a soddisfarla non sono recepite chiaramente, qualsiasi scelta può rivelarsi insufficiente, inadeguata e peggio.
Retex Il partner tecnologico può fare molto, però.
LV Sì, ma non può dettare le strategie di chi lo sceglie. La tecnologia, in fondo, è sempre un mezzo, non un fine.