Retex La partita, però, non è semplice da giocare. Per farlo, il retail dovrà agire su campi diversi e fino a oggi ben distinti, e ininterrottamente nel tempo. I passi da fare per costruire una relazione soddisfacente e duratura tra chi vende a e a chi compra sono davvero tanti, a maggior ragione in un contesto difficile come questo e, comunque, in costante mutamento.
LV La differenza non si fa con la semplice gestione dell’offerta, ma con tutto ciò che serve a ospitare un’esperienza positiva o, addirittura, eccezionale e a creare nuovi modelli organizzativi e commerciali. Serve la maggiore personalizzazione possibile del ciclo d’acquisto, nella sua accezione ibrida. Presto, il concetto stesso di “canale” sarà superato.
Retex Provo a riassumere: integrazione e omogeneità del ciclo d’acquisto, variazione dei formati e delle caratteristiche dei singoli negozi e di ogni punto di contatto, continuità della relazione con il cliente. Nel mezzo la tecnologia, a motore del tutto e finalizzata a un’esperienza personalizzata e coinvolgente, conformata alle best practice del momento. Ci siamo?
LV La presenza fisica nell’acquisto è in aumento costante, il tramonto del commercio tradizionale non esiste. Proprio per questo, le strategie commerciali più efficaci comprendono qualsiasi relazione digitale come elemento d’innovazione del rapporto globale con il consumatore, anche rafforzandola all’interno del negozio. Ed è declinabile in molti modi diversi: il chiosco digitale, sistemi evoluti di picking e gestione dei resi, il menu e i pagamenti al tavolo, il gaming e, perché no, anche il sommelier virtuale, per chi vuole scegliere un vino.
Retex La discussione sul Web3 e sulle sue applicazioni è all’ordine del giorno. Inevitabile la riflessione sul metaverso e sul peso reale per l’economia del settore. Alcune aziende già corrono per prepararsi alla prossima era di Internet. L’Oréal, per dire di un brand molto noto, ha recentemente depositato 17 marchi nelle categorie NFT (non-fungible token) e metaverso.
LV Il nostro mondo è fatto di cambiamenti d’epoca, a enumerarli si farebbe notte: il registratore di cassa, il carrello della spesa, il codice a barre, il catalogo postale, il self checkout, il commercio elettronico. Il metaverso ne è, semplicemente, un altro possibile e per chi fa il nostro lavoro, costantemente improntato al cambiamento, sarà un’altra “normalità”. A proposito del metaverso, c’è chi ritiene che il rischio di non impegnarsi già adesso sia di gran lunga peggiore di quello di entrarvi e fallire; altri sono orientati in modo opposto. Vedremo quali forme assumerà, quali volumi esprimerà e quanto inciderà sui comportamenti al consumo. Una sola cosa è certa: se e quando sarà un modo importante di fare retail, noi saremo già pronti. Quando abbiamo iniziato, undici anni fa, eravamo sicuri che, oggi, non saremmo stati gli stessi di allora. Posso dire da subito la stessa cosa, per il nostro 2033.