Concetto, questo, ripreso dai leader di modelli di retail all’avanguardia come Nordstrom, Area15, Showfields e Neighborhood Goods Quest’ultima punta, addirittura, sul concetto di retail come “comunità”.Il retail vive, e vivrà sempre di più, di diverse identità. Un buon equilibrio nei diversi modi di vendere è necessario, visto che chi compra cerca la stessa cosa. E se si parla di equilibrio e, quindi, di complementarietà tra registratore di cassa e smartphone, è bene non rassicurarsi con la sola “disruption” e considerare la molteplicità delle strade possibili.
L’apprezzamento per il commercio tra persone è dovuto anche al fatto che non pochi marchi online pure-play faticano ad ottenere un profitto, con il costo di “engagement” dei clienti che rimane alto. Casper Sleep, retailer online “di culto” nel mondo del sonno, è solo l’ultimo in ordine di tempo a dichiarare perdite significative, oltre 90 milioni di dollari nel 2018. E, peraltro, non si aspetta di arrivare alla redditività per un po’ di tempo.
NRF Big Show 2020, forse, verrà ricordato come la celebrazione dell’empatia commerciale. Per Dan Pelson, CEO di Area15, (un grande complesso di “retailtainment”, in apertura a Las Vegas) e Tal Zvi Nathanel, (CEO di Showfields, uno spazio esperienziale di quattro piani e 15.000 mq a New York), occorre guardare al fattore decisivo dell’aggregazione. In sintesi: i negozi non devono più occuparsi di distribuire prodotti, ma di acquisire clienti.
Il viaggio ci ha confortato nell’idea che, oggi, nel retail il navigatore non serve. Questo non significa solo difficoltà, incertezze e timori. Se hai esperienza e metodo dalla tua parte, a qualsiasi fermata puoi trovare ciò che fa per te. O evitare di scendere, naturalmente.