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Il mobile e il design, vola la nuova Cina

10/12/2021

Il mobile e il design, vola la nuova Cina

Il design italiano, da sempre tra i primi esportatori al mondo, può trovare spazi di sviluppo sempre più ampi nel mercato cinese, dove il mercato del mobile, per il 2021, è previsto a un volume di 160 miliardi di dollari, a un tasso di crescita annuo del 6,61% tra quest’anno e il 2025. Questa non è una semplice opportunità, ma una tendenza di lunga durata che trova le sue premesse nella società cinese contemporanea.

Il mercato del mobile, in Cina, è in grande crescita. Per il 2021, è previsto a un volume di 160 miliardi di dollari, a un tasso di crescita annuo del 6,61% tra quest’anno e il 2025. La presenza del design italiano, da sempre tra i primi esportatori al mondo, può trovare spazi di sviluppo sempre più ampi. Non soltanto per il mobile e l’arredo d’interno, ma anche per i prodotti d’illuminazione, la ceramica e la porcellana, gli accessori per la cucina il giardino, l’arredo urbano. Questa non è una semplice opportunità, ma una tendenza di lunga durata che trova le sue premesse nella società cinese contemporanea.

Chi compra, e perché: il reddito e la demografia

Secondo gli analisti di World Bank, la classe media cinese ha avuto dei ritmi di crescita tra i più veloci al mondo, passando da 39,1 milioni di persone (3,1% della popolazione) nel 2000 a circa 707 milioni (50,8% della popolazione) nel 2018. Un aumento di 47,7 punti percentuali, a cui nessun altro paese si è uniformato, fatta parziale eccezione per la Russia (cresciuta dal 28,2% della popolazione al 71,5%). Per avere una dimensione corretta del fenomeno, e della sua importanza commerciale. è utile citare il dato relativo agli tre paesi BRICS: Brasile (21,1), Sudafrica (7,4), India (4,5).

A oggi, la gran parte del ceto medio mondiale vive nel nostro vecchio Occidente, ma, entro il 2030, più della metà del potere d’acquisto dei consumatori, al netto dell’inflazione, si troverà a Oriente. La Cina, in particolare, entro il 2030 dovrebbe essere il primo paese al mondo a contare su una classe media (secondo i parametri di reddito locali) eterogenea, ma superiore al miliardo d’individui. Nel 2020, secondo l’Ufficio nazionale di statistica cinese, il reddito disponibile pro capite è cresciuto del 4,7% su base annua. La maggiore capacità di spesa, in crescita costante da anni, è una delle ragioni delle ragioni del positivo andamento del settore, oltre la naturale pausa indotta dalla pandemia. In linea generale, l’età media della popolazione è calata e il target cui rivolgersi si è molto allargato negli ultimi anni.

Chi compra e perché: le città

Le città occupano l’1 per cento della superficie terrestre, ma ospitano circa il 55 per cento della popolazione umana. Per dirlo in altri termini: la superficie terrestre è di 510 milioni di chilometri quadrati, e le città ne occupano grosso modo 5 milioni. Con i loro 4 miliardi di abitanti, le città ospitano una media di 800 persone per chilometro quadrato, una discreta folla. Da “2030”, di Mauro F. Guillén, direttore della Cambridge Judge Business School.

Il processo mondiale di urbanizzazione trova una delle sue massime espressioni in Cina. I dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica mostrano che la percentuale dei residenti permanenti in Cina ha sfiorato il 64% nel 2020, in aumento di oltre tre punti percentuali rispetto al 2019. Più di 850 milioni di abitanti delle città, quindi, in gran parte lavoratori e famiglie di contadini che vi si sono stabiliti e che costituiscono una larga parte del target naturale del mercato del mobile, nel diverso rapporto loro consentito dalla posizione nelle fasce di reddito comprese nella definizione di “classe media”.

Questa, del resto, è anche la strada scelta dal governo cinese per stimolare la domanda interna. Il quattordicesimo Piano Quinquennale, infatti, fissa un obiettivo del 65% del tasso di urbanizzazione entro il 2025.

Quale mobile

La componente più importante di questo mercato è il mobile per il soggiorno e la sala da pranzo, di poco inferiore al 40% del valore globale. Con una crescita annuale stimata al 20%, i mobili su misura coprono una parte consistente dei ricavi del settore, in crescita prevista fino a 52 miliardi di dollari entro il 2024.

La domanda di mobili a uso dei minori è in significativo aumento. Sempre secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica, il numero dei cinesi al di sotto dei 15 anni ha toccato quota 253 milioni nel 2020, compresi 10,04 milioni di neonati. Con il miglioramento degli standard di vita, nelle famiglie cresce la propensione all’acquisto di mobili adatti alla migliore abitabilità dei figli. Questo specifico ramo del mercato del mobile potrebbe valere 30 miliardi di dollari nel prossimo triennio. Anche il settore dei mobili per esterni (case, hotel, ristoranti) vive un buon momento, pur se su dimensioni dei ricavi nettamente inferiori.

Il target e la comunicazione

Se l’aspetto e il design sono uno dei motivi principali di scelta del mobile, segnando in questo una prospettiva di sicuro vantaggio per il Made in Italy, i consumatori cinesi partecipano, in misura importante, i problemi relativi all’impatto ambientale, premiando i produttori più attenti alla sostenibilità dell’offerta e alla salute pubblica. La fascia privilegiata di consumo, oggi, è compresa tra i 30 e i 40 anni, con un buon livello d’istruzione, molto sofisticata nel modo di porsi sul mercato, legata alla tradizione ma attirata dalla qualità del mobile e dalla bellezza del design internazionale, senza obblighi particolari verso il brand e, più in generale, verso il lusso.

Il mercato è molto vario e la domanda, naturalmente, articolata. Un dato s’impone all’ osservazione, riguardo al modo in cui questa si manifesta: entro il 2021, il 52% degli acquisti saranno effettuati online. La consapevolezza del brand, di conseguenza, è legata all’efficace comunicazione sul web, in particolare sui principali social media cinesi e sulle piattaforme digitali più importanti più rilevanti (WeChat, Weibo, Little Red Book, Baidu).

Michele CapriniHead of content