Oggi come oggi i supermercati si sono trasformati in vetrine interattive dove ogni elemento, dalla posizione del prodotto a quella dei comparti alimentari e non, fino alla tipologia di allestimenti, è studiata per attirare l’attenzione del cliente e catturarlo.
Spesso il prodotto giusto messo nella giusta posizione può fare la differenza. È per questo che sono nati i materiali POP “Point Of Purchase”, di cui creatività e cura del dettaglio, unite ad un buon grado di immediatezza, sono le principali caratteristiche di questo strumento di comunicazione, utilissimo per attrarre il cliente.
Nel retail, uno degli obiettivi della comunicazione è quello di stupire attraverso infrastrutture e mezzi adatti a creare un’esperienza che sia il più possibile coinvolgente e che rimanga impressa nella memoria. I materiali POP hanno proprio l’obiettivo di attrarre l’attenzione sul brand creando stupore, suscitando una reazione che coinvolga l’emotività, in modo tale che, associata al brand, rimanga un’impressione positiva anche una volta che l’interazione si è conclusa. È proprio il coinvolgimento delle emozioni il principale gancio per attrarre un cliente, anche il più indeciso.
Inoltre, nonostante l’anno del Covid abbia portato a una progressiva digitalizzazione dei processi di acquisto, lo store fisico resta ancora un elemento fondamentale. Infatti, secondo la ricerca Netcomm-Diennea, la visita in negozio è decisiva per il 18,4% degli acquisti.
Ma in un’ottica di progressiva digitalizzazione del punto vendita, con l’obiettivo di trasformare lo store fisico in un formato adatto anche all’intrattenimento e all’interazione con il cliente, qual è il futuro di questa soluzione?