Retex Proprio in quel convegno, mi trovai a definire e, poi, a discutere quello che pensavo essere il grande equivoco della Corporate Social Responsibility: per i più, una sorta di tassa da pagare per la promozione dell’immagine aziendale. Un bellissimo report di sostenibilità, alla fine dell’anno, cui non corrispondeva nessuna pratica concreta al riguardo. Ricorderò sempre la confidenza che mi fece un direttore marketing, qualche giorno prima di un evento pubblico dove ne avrebbe parlato: “devo inventarmi qualcosa”. Facciamo i conti di cosa è cambiato, da allora.
ZK È cambiata la sensibilità comune vero i temi ESG, innanzitutto. Una vera e propria maturazione che, spesso, ha precorso e condizionato gli orientamenti delle aziende, fino a diventarne un riferimento irrinunciabile sul modo di stare sul mercato. Se, da una parte, ha larga diffusione, ancora, il “continuo a inquinare, e pianto alberi”, d’altra parte, invece si lavora sempre di più al cambio radicale di paradigma: da “restituzione al territorio e alla comunità” a “parte integrante del modo d’essere e di fare i risultati”.
Retex Bene, stiamo parlando delle solite e grandi differenze, riguardo a ESG, tra ipocrisia e modelli reali di business e di organizzazione.
ZK Una visione alta del rapporto tra impresa e comunità, del resto, non è facile da trovare. Una figura come Adriano Olivetti non nasce tutti i giorni. È indicativo il fatto che la stessa Fondazione a lui intitolata lo presenti come “industriale e innovatore sociale”.