Ai provvedimenti adottati in risposta alla necessità di prevenzione e controllo dell’epidemia, si sono assommate le decisioni di alcune grandi compagnie di trasporto. British Airways ha sospeso tutti i voli da e per la Cina. Lion Air, la più importante compagnia aerea del sudest asiatico, che ha deciso di interrompere tutti i voli da e per la Cina a partire dal 1° febbraio.
Molti attori del mercato del lusso hanno deciso di reagire alla situazione con un generoso contributo. Il 27 gennaio LVMH ha annunciato una donazione di 16 milioni di RMB (quasi 2,3 milioni di dollari) alla Fondazione della Croce Rossa Cinese.
Anche il principale concorrente, Kering, ha inviato una donazione 7,5 milioni di RMB (1,1 milioni di dollari) alla Croce Rossa nella provincia di Hubei, tra le più colpite dall’infezione coronavirus. Nel frattempo, anche L’Oréal e Estée Lauder si sono mosse con iniziative analoghe.
Il marchio di bellezza Perfect Diary ha pubblicato sul proprio account WeChat una guida di sicurezza per i propri clienti. Per Dao Nguyen, leader di Essenzia, importante società di marketing nel settore beauty, la partecipazione, più o meno diretta e convincente, all’emergenza creata da coronavirus avrà un impatto importante nella relazione dei brand con il proprio pubblico.
Consapevolezza e sensibilità più che mai necessarie, dopo che i marchi di lusso sono riusciti a contenere il calo delle vendite dopo le proteste di Hong Kong, ma un’assenza di presenza e comunicazione nell’emergenza coronavirus avrebbe conseguenze gravi nel rapporto con i clienti cinesi e sull’intera scena internazionale.