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Il self scanning: un passepartout per il futuro

21/05/2021

Il self scanning: un passepartout per il futuro

Il self scanning è il tipo di soluzione programmata per andare di pari passo con l’evoluzione dello shopping trip del consumatore all’interno del punto vendita. Un fedele alleato che introduce numerosi vantaggi che semplificano i passaggi più lenti e macchinosi del fare la spesa e arricchisce l’esperienza di acquisto.

All’interno di un’evoluzione sempre più marcata del punto vendita della GDO, da semplice luogo di acquisto a negozio dove il cliente può trovare intrattenimento e una customer journey interattiva, si sta facendo largo una forma di tecnologia al centro degli investimenti da parte dei retailer europei, grazie ai suoi numerosi vantaggi: sua maestà il self scanning.

Una soluzione in linea con l’evoluzione della shopping trip

Il self scanning è il tipo di soluzione programmata per andare di pari passo con l’evoluzione dello shopping trip del consumatore all’interno del punto vendita. Secondo Zebra da qui al 2023 questo fenomeno si evolverà per assecondare con la tecnologia alcune nuove abitudini come la promozione personalizzata basata sulla posizione del prodotto o del consumatore, l’utilizzo di tecnologie legate alla voce o al messaggio di testo per comunicare con il personale del punto vendita, etichette in grado di fornire informazioni sul prodotto, schede tecniche e ricette. Ma nel supermercato del futuro sarà possibile anche fare uso di una lista della spesa intelligente che si “smarca” automaticamente, basata sulla propria posizione all’interno del punto vendita, utilizzare tecnologie per l’instant payment, prenotare il servizio ai banchi del fresco senza attendere in coda, “giocare” con la realtà aumentata, scegliere coupon personalizzati da utilizzare in cassa, ricevere messaggi correlati ai propri interessi, far lampeggiare l’etichetta elettronica del prodotto che stiamo cercando, richiedere la consegna di prodotti pesanti o ingombranti e selezionare il prodotto da consegnare a casa, attivare il social shopping e un promemoria per la spesa.

Il self scanning: un win-win per retailer e consumatore

Il self scanning può essere considerato un fedele alleato nella digitalizzazione dell’esperienza in-store perché, a fronte di uno scenario come quello appena descritto, introduce numerosi vantaggi che semplificano i passaggi più lenti e macchinosi del fare la spesa e arricchisce l’esperienza di acquisto.

Nella prospettiva dell’utilizzatore, che possa eventualmente utilizzare anche un suo device:
• La tecnologia legata al dispositivo permette di ridurre ulteriormente il tempo del checkout e di portare a termine la fase finale di acquisto senza frizioni, semplicemente collegando un sistema di pagamento, ma al tempo stesso permette al cliente di avere sotto controllo il totale della spesa, incluse anche promozioni e scontistiche applicate alla casa, incoraggiando all’acquisto.
• È possibile verificare rapidamente la posizione del prodotto che si sta cercando, orientandosi con facilità nel supermercato.
• Si possono utilizzare scenari di Augmented Reality per un’esperienza immersiva e accattivante.
• Si può accedere facilmente a tutte le informazioni sul prodotto come ingredienti o allergeni.
• Il self scanning consente di utilizzare liste della spesa in maniera agevole e semplice.

Partendo dal punto di vista del retailer:
• Grazie ai programmi di loyalty a cui normalmente è collegato il profilo dell’utente che utilizza il self scanning, è possibile per il retailer costruire promozioni in base al suo status.
• È possibile rintracciare le aree di maggior presenza all’interno dello store.
• Grazie ai dati si possono comprendere le abitudini di acquisto, anticipare le esigenze e generare opportunità di cross e up selling.
• Grazie alla ricerca e all’elaborazione del comportamento dei clienti con sofisticati algoritmi di Machine Learning è possibile diminuire il numero totale di riletture necessarie in fase di checkout e aumentarne l’efficacia, controllando quei carrelli da cui si avrà probabilmente esito ‘positivo’, ovvero dove sono stati commessi errori.

Si tratta insomma di un’opportunità per i retailer da cogliere immediatamente se si vuole restare al passo dell’evoluzione digitale richiesta in primo luogo dai clienti.

Redazione