RETEX. SOSTENIBILITÀ COME VALORE A SÉ E COME DOMANDA, CRESCENTE, DI MERCATO. SOSTENIBILITÀ, POI, COME APPLICAZIONE EFFETTIVA NEL RETAIL. AIUTAMI A METTERE UN PO’ D’ORDINE.
MB: Quando penso alla sostenibilità, la declino in tre aree: ambientale, sociale ed economica. Se partiamo dalla prima, qualche risultato è acquisito. Negli ultimi dieci anni, le catene Food hanno ridotto del 30% i consumi elettrici grazie alla modernizzazione degli impianti tecnologici (catena del freddo, impianti d’ illuminazione a basso impatto, risparmio energetico). Meno inquinamento, insomma. Adesso, occorre lavorare su tutta la filiera di produzione, per stringere con i produttori accordi fortemente finalizzati alla sostenibilità. Sulla supply chain, ripensare i processi logistici, non si può pensare di continuare a organizzare le consegne come nel secolo scorso, ingolfando le strade delle città: tutti i mezzi arrivano al mattino, in tutti i supermercati d’Italia. Nei paesi anglosassoni, invece, le consegne in notturna sono più veloci ed economiche, a parità di mezzi. Si può fare tanto, credimi.
RETEX. SOSTENIBILITÀ SOCIALE, DA DOVE INIZIARE?
MB. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Una per tutte, la filiera agricola: il pagamento del raccolto, in coerenza al costo di produzione, permette a chi produce di lavorare e vivere in modo sostenibile, appunto.